CALCITRIOLO ad uso Veterinario
Classe terapeutica:
analogo della vitamina D
Può essere prescritto dai veterinari per:
- ipocalcemia
- malattie renali croniche
- seborrea idiopatica
Specie:
cani e gatti
Meccanismo d’azione
Il calcitriolo è un analogo della vitamina D, la quale viene considerata un ormane che, in combinazione con il paratormone (PTH) e la calcitonina, regola l'omeostasi del calcio nel corpo. I metaboliti attivi della vitamina D aumentano la capacità di assorbimento del calcio dal tratto gastrointestinale, promuovendo il riassorbimento del calcia a livello dei tubuli renali ed aumentando il tasso di accrescimento e riassorbimento dei minerali nelle ossa.
A differenza di altre forme di vitamina D, il calcitriolo non richiede l'attivazione renale perché sia efficace.
VETERINARIA
Cani e Gatti
Il calcitriolo può essere utilizzato con potenziali benefici come trattamento per malattie renali croniche sia nel cane che nel gatto, seppure talvolta sia messa in discussione la modalità di impiego del medicinale in animali con insufficienza renale cronica.
Un altro utilizzo del calcitriolo comprende il trattamento di alcune forme di dermatopatie, come la seborrea idiopatica primaria.
Farmacocinetica
Gli analoghi della vitamina D sono ben assorbiti nel tratto gastrointestinale, intestino tenue, se i grassi vengono ben assorbiti dall’organismo; la bile, infatti, è necessaria per un buon assorbimento. I pazienti che soffrono di steatorrea, malattie epatiche o biliari potrebbero avere dei problemi di assorbimento.
Il calcitriolo ha un inizio d’azione rapido, meno di un giorno, ma la sua durata d'azione è breve, di circa due o tre giorni. Sembra che i cani e i gatti che vengono trattati con il calcitriolo necessitino di dosaggi inferiori a quelli umani.
Effetti collaterali
Nei cani che presentano malattie renali e a cui vengono somministrati bassi dosaggi di calcitriolo, l’insorgenza di ipercalemia non è frequente, a meno che in contemporanea non venga somministrato un farmaco fosforo legante contenente calcio, come il carbonato di calcio.
I segni che possono far pensare ad ipercalcemia includono polidipsia, poliuria ed anoressia.
Possono anche verificarsi casi di iperfosfatemia e per tale motivo i pazienti, che dovrebbero essere sottoposti a calcitriolo, devono normalizzare i livelli di fosfato nel siero prima dell’inizio della terapia. Durante l’assunzione del calcitriolo nel paziente devono essere costantemente monitorati i livelli di calcio nel siero.
La somministrazione di calcitriolo ad animali di laboratorio ha dimostrato la teratogenicità del farmaco a dosi elevate somministrate per lunghi periodi, superiori a quelle generalmente usate in terapia.
L’FDA ha classificato il calcitriolo ad uso umano come farmaco di categoria C, per l’utilizzo in gravidanza, mostrando su animali da laboratorio effetti collaterali sul feto.
Non si è a conoscenza dell’utilizzo sicuro del calcitriolo in fase di allattamento.
Precauzioni
L’utilizzo del calcitriolo è sconsigliato in pazienti con ipercalcemia, tossicità alla vitamina D, sindrome da malassorbimento o sensibilità anomala agli effetti della vitamina D. Il calcitriolo dovrebbe essere somministrato con estrema precauzione a pazienti con iperfosfatemia.
Interazioni con altri farmaci
- Agenti fosforo leganti contenenti calcio (es. carbonato di calcio): il loro utilizzo insieme al calcitriolo può indurre a ipercalcemia.
- Corticosteroidi: gli effetti degli analoghi della vitamina D possono essere annullati con l’assunzione dei corticosteroidi.
- Digossina o Verapamil: ai pazienti che assumono questi farmaci in associazione al calcitriolo possono essere suscettibili agli effetti dell’ipercalcemia, per tale motivo devono essere costantemente monitorati.
- Fenitoina, Barbiturici o Primidone: possono indurre i sistemi enzimatici epatici ed aumentare il metabolismo degli analoghi della vitamina D, riducendone così l’attività.
- Diuretici tiazidici: se questi farmaci vengono somministrati in associazione agli analoghi della vitamina D possono verificarsi casi di ipercalcemia.
Overdose
Il sovradosaggio di calcitriolo o l’eccessiva assunzione di fosfati e calcio possono provocare ipercalcemia, ipercalciuria e iperfosfatemia. Ingestione acuta dovrebbe essere gestita utilizzando i protocolli stabiliti per la rimozione o la prevenzione del farmaco viene assorbito a livello gastrointestinale; la somministrazione di olii minerali può ridurre l’assorbimento ed aumentare l’eliminazione attraverso le feci.
L'ipercalcemia secondaria, dovuta ad un dosaggio cronico del farmaco, dovrebbe essere trattata prima della fine temporanea della terapia con il calcitriolo e della terapia esogena di calcio.
Se l’ipercalcemia risulta essere grave potrebbero essere impiegati la furosemide, i fluidi intravenosi senza calcio, come la normale soluzione salina, l’acidificazione dell’urina e i corticosteroidi.
Dosaggi
Cani
Per sopprimere l'iperparatiroidismo secondario in casi di insufficienza renale cronica:
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La decisione di somministrare il calcitriolo deve essere fatta con cautela perché l'ipercalcemia può essere una grave complicazione, che se prolungata può provocare una riduzione (reversibile o irreversibile) del tasso di filtrazione glomerulare. L'ipercalcemia è un effetto collaterale non comune (a meno che non venga utilizzato con un legame di fosforo contenente calcio agente) se il calcitriolo viene dosato a:
2,5-3,5 ng/kg/giorno per via orale
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2,5-3,5 ng/kg una volta al giorno per via orale; nei cani con iperparatiroidismo refrattario possono volerci anche dosi fino a 6 ng/kg/die
*Confermare la diagnosi di insufficienza renale cronica (creatinina sierica >2 mg/dL);
Ridurre l’iperfosfatemia a <6 mg/dL;
Se la creatinina sierica è tra 2-3 mg/dL ed il fosfato sierico è <6 mg/dL, somministrare calcitriolo a:
2,5-3,5 ng/kg/die per via orale (dose "preventiva"); se la creatinina sierica >3 mg/dl ed il fosforo
sierico <6 mg/dL, ottenere un livello di paratormone di base e iniziare con il calcitriolo a 3,5 ng/kg/die.
Monitoraggio della dose preventiva:
valutare il calcio sierico dopo 7 e 14 giorni dall’assunzione del calcitriolo e controllare i livelli dopo sei mesi di terapia, mentre la creatinina sierica deve essere misurata ogni 1-3 mesi. Se si verifica l'ipercalcemia, sospendere il calcitriolo per una settimana per determinare se è il farmaco a causare l'ipercalcemia o se è dovuto ad altre cause (ad esempio, troppo poco calcitriolo).
Monitoraggio dei pazienti con paratormone elevato:
monitoraggio come sopra descritto, determinare i livelli di paratormone dopo 4-6 settimane dall'inizio della terapia con il calcitriolo. Se ancora elevata, aumentare la dose a 1-2 ng/kg/die (non superare 6,6 ng/kg/die) a meno che non monitorino il calcio ionizzato. Se sono necessarie dosi giornaliere più alte (5-7 ng/kg/die) può essere considerata una strategia di dosaggio a impulsi. Questo di solito consiste nel somministrare circa 20 ng/kg due volte alla settimana prima di andare a dormire, a stomaco vuoto.
Per il trattamento di mantenimento cronico e subacuto per l’ipocalcemia:
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inizialmente, 20-30 ng/kg/die divisa due volte al giorno, per 3-4 giorni, per via orale; poi 5-15 ng/kg/die divisa due volte al giorno
Per la seborrea idiopatica primaria (in particolare nella razza Spaniel):
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10 ng/kg una volta al giorno, per via orale; da somministrare il più lontano possibile dal pasto principale
Gatti
Per sopprimere l'iperparatiroidismo secondario nell’insufficienza renale cronica:
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1,65-3,63 ng/kg al giorno, per via orale
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2,5-3,5 ng/kg una volta al giorno, per via orale
*valgono le dosi e condizioni per i Cani al terzo punto
Caratteristiche chimico-fisiche
Polvere cristallina incolore. Insolubile in acqua; poco solubile in metanolo, etanolo, atil acetato, tetraidrofurano.
p.f. = 111-115°C
Donald C. Plumb, Pharm.D. - Plumb’s Veterinary Drug Handbook – Sesta edizione - Blackwell Publishing
Medicamenta - Società Cooperativa Farmaceutica - Milano