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Fluoxetina ad uso Veterinario

FLUOXETINA ad uso Veterinario


Classe terapeutica:

inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI)

Può essere prescritto dai veterinari per:

  • ansia da separazione, aggressione inter-canina, comportamenti stereotipati nel cane
  • ansia, comportamenti stereotipati, eliminazione inappropriata nel gatto

Specie:

cani e gatti

FDA:

  • per il cane è approvato; il prodotto è disponibile per i cani dal peso superiore a 4 kg
  • per il gatto non ci sono prodotti approvati dall’FDA

Il farmaco ad uso umano inizialmente commercializzato, con le funzionalità della fluoxetina, è il Prozac®.

Questi farmaci (SSRI) per gli esseri umani vengo solitamente prescritti come parte del trattamento della depressione, dei disturbi d'ansia, dei disturbi compulsivi e della difficoltà di gestire l'aggressività.

Meccanismo d’azione

La fluoxetina è un inibitore altamente selettivo della ricaptazione della serotonina nel sistema nervoso centrale. Il farmaco aumenta i livelli di serotonina all'interno del sistema nervoso centrale e ne impedisce la reintroduzione a livello del neurone presinaptico, consentendo l’accumulo di serotonina nella fenditura sinaptica influenzando il neurone post-sinaptico.

Il fluoxetina apparentemente ha poco effetto su altri neurotrasmettitori, come ad esempio la dopamina o la norepinefrina.

VETERINARIA

La prima funzione della fluoxetina è quella di trattare l’ansia da separazione nel cane; seppure siano presenti in letteratura casi di altri utilizzi di questo farmaco, per il trattamento del comportamento di piccoli animali, questi vengo comunque considerati extra etichetta.

Cani

Alcune forme di aggressività nel cane possono essere trattate con la fluoxetina. Per i casi di aggressività tra cani il farmaco deve essere somministrato in combinazione con una adeguato addestramento comportamentale e la sterilizzazione del cane meno dominante; i disturbi ossessivi compulsivi possono anch’essi essere trattati con la fluoxetina.

I casi di fobie specifiche, come la paura delle tempeste, possono essere trattate con la benzodiazepina; l’utilizzo di questo farmaco è consigliato per la sua rapida efficacia e per la natura episodica degli eventi.

In alcune circostanze i farmaci SSRI e benzodiazepina possono essere somministrati insieme; questo è garantito per brevi periodi di forte ansia, ad esempio per la prima mezz’ora di distacco dal padrone,  quando il cane soffre di ansia da separazione.

Gatti

I gatti che vivono all’interno delle mura domestiche possono soffrire della mancanza di interazioni sociali e dell’organizzazione del territorio, manifestando così di disturbi di ansia (eliminazione inappropriata, aggressività, comportamenti ossessivi compulsivi, iperattività o ipervigilanza). La fluoxetina può essere somministrata al gatto per la risoluzione di problemi relativi all’ansia da convivenza, da luogo chiuso e relativa al territorio. Il farmaco può essere utilizzato come terapia, della durata di uno o due mesi, problemi relativi alla marcatura urinaria, ma dopo aver risolto il problema emotivo.

Farmacocinetica

La fluoxetine, somministrata per via orale, sembra che venga ben assorbita e che la somministrazione a stomaco pieno altera il tasso di assorbimento, ma non quello di estensione. Studi condotti sul cane (razza Beagle) evidenziano che circa il 70% della dose orale che viene somministrata raggiunge la circolazione sistemica. Sembra, inoltre, che la formula liquida e le capsule di fluoxetina siano bioequivalenti.

La fluoxetina ed il suo metabolita attivo, la norfluoxetina, vengono distribuiti in tutto il corpo, con concentrazioni più elevate nei polmoni e nel fegato, mentre nel sistema nervoso centrale sono rinvenute un’ora dopo la somministrazione.

Nell’essere umano la fluoxetina è legata per il 95% alle proteine plasmatiche.

Studi condotti sui ratti evidenziano che il farmaco oltrepassa la barriera placentare, ma non si è sicuri che questo accada anche ad altre specie, si è invece a conoscenza che la fluoxetina è presente nel latte materno e che la sua concentrazione risulta essere il 20-30% di quello presente nel plasma.

La maggior parte della fluoxetina viene metabolizzata nel fegato in una grande varietà di metaboliti, compresa la norfluoxetina (attiva), ed entrambi vengono eliminati dal corpo molto lentamente. In media nel cane l’eliminazione dell’emivita della fluoxetina è di 6 ore o più, mentre per la norfluoxetina è di circa due giorni; le tempistiche risultano variabili a seconda del paziente. Nel caso in cui il paziente soffra di disfunzione renale, questo problema non dovrebbe influenzare sostanzialmente i tassi di eliminazione, ma la riduzione del fegato potrebbe diminuire i tassi di clearance.

Quando la somministrazione orale non è possibile o non risulta sicura, il farmaco può essere somministrato per via transdermica, anche se la biodisponibilità del fluoxetina transdermica è solo del 10% rispetto alla forma orale.

Effetti collaterali

Nel cane gli effetti collaterali più comuni comprendono anoressia e sedazione, ma anche disturbi gastrointestinali e cambiamenti comportamentali (ansia, irritabilità, iperattività ed insonnia). Seppure molto rari, sono stati evidenziati casi di aggressioni e convulsioni.

Anche gli effetti collaterali nei gatti comprendono anoressia, comune in gatti a cui si deve tenere sotto controllo l'appetito ed il peso, e cambiamenti comportamentali (ansia, irritabilità, iperattività o insonnia ed eliminazione inappropriata).  Se al gatto viene somministrata la fluoxetina per via transdermica si potrebbe andare incontro a dermatiti.

Precauzioni

Un’eccessiva quantità di serotonina intra-sinaptica può causare la sindrome della serotonina potenzialmente pericolosa per la vita dell’animale. Il fenomeno è abbastanza raro, ma può avvenire nel caso in cui vengano somministrati più farmaci serotoninergici, un sovradosaggio oppure causato da una iper-sensibilità dell’individuo stesso. Questi casi possono verificarsi soprattutto quando vengono somministrati SSRI con inibitori monoamino ossidasi (MAOI), seppure ci siano degli oppiacei con attività serotoninergica. I sintomi più comuni includono l'iperattività neuromuscolare, ipertermia, iperattività autonoma e stato mentale alterato.

La fluoxetina non dovrebbe essere somministrata ad animali che soffrono di diabete mellito e di convulsioni; inoltre, in pazienti con le funzionalità epatiche compromesse potrebbe essere necessaria una riduzione della dose.

Alcuni metaboliti attivi della fluoxetina possono ancora essere in circolo dopo quattro o cinque settimane dalla sospensione del farmaco.

Alcuni animali sottoposti alla fluoxetina sembrano smettere di rispondere al farmaco, sebbene non sia un fenomeno ben studiato nel cane e nel gatto è comunque già stato evidenziato nell’essere umano.

Interazioni con altri farmaci

I farmaci con cui la fenossibenzamina potrebbe interagire sono molti e spesso coincidono con quelli  da uso umano. I farmaci che posso interagire includono:

  • Acepromazina
  • Amitraz (inclusi i collari e le bolle di pulci/zecche)
  • Buspirone: aumento del rischio per la sindrome della serotonina
  • Ciproeptadina: può diminuire o invertire gli effetti degli SSRI
  • Diazepam e Alprazolam: la fluoxetina può aumentare i livelli di diazepam
  • Diuretici: aumento del rischio di iponatremia
  • Insulina: può alterare la richiesta di insulina
  • Isoniazide: aumento del rischio per la sindrome della serotonina
  • Inibitori della MAO (amitraz, selegilina): aumento del rischio per la sindrome della serotonina. L’utilizzo è controindicato. Nell’essere umano necessitano 5 settimane di sospensione dalla fluoxetina e 2 due settimane se per prima si sospendono gli inibitori della MAO
  • Pentazocina: possono aversi effetti collaterali simili a quelli della sindrome della serotonina
  • Fenitoina: è possibile un aumento dei livelli nel plasma
  • Propanololo e Metoprololo: la fluoxetina può aumentare i livelli di questi beta-bloccanti nel plasma. Se necessita l’utilizzo di fluoxetina, sarebbe meglio somministrare l’atenololo
  • Tramadolo
  • Antidepressivi triciclici (clomipramina, amitriptilina): la fluoxetina può aumentare i livelli di TCA nel sangue e può aumentare il rischio per la sindrome della serotonina
  • Trazodone: possibile aumento dei livelli di trazodone nel plasma
  • Warfarin: la fluoxetina può aumentare il rischio di sanguinamento

Overdose

Alcuni segnali di overdose nei cani e nei gatti sono già stati messi in evidenza nella sezione degli “Effetti collaterali” altri come la  letargia, l’ipersalivazione ed agitazione; le convulsioni possono presentarsi in cani che hanno ricevuto un massiccio sovradosaggio.

Dato che la fluoxetina viene ben assorbita per via orale, la manifestazione di un sovradosaggio è evidente entro 30-60 minuti dalla somministrazione; se prontamente riconosciuto l’animale, ancora cosciente, potrebbe essere sottoposto a lavanda gastrica o a stimolazione del vomito. Inseguito possono essere somministrati carbone attivo o catartico.

Nel caso in cui l’animale soffrisse di convulsioni si potrebbe intervenire con il Diazepam.

Al fine di migliorare le condizioni di un animale che sta soffrendo per un’overdose, come la pressione sanguigna, la funzionalità renale e la termoregolazione, possono essere somministrati dei fluidi intravenosi.

Dosaggi

Cani

Terapia aggiuntiva per il trattamento dei disturbi comportamentali:

  • 1-2 mg/kg una volta al giorno, per via orale, come terapia aggiuntiva per il trattamento dell’ansia da separazione

  • 1 mg/kg una o due volte al giorno per 6-8 settimane come terapia iniziale, per via orale

  • 0,5-1 mg/kg una volta al giorno

  • 1-1,5 mg/kg una volta al giorno, per via orale

  • 1 mg/kg una volta al giorno, per via orale (fino a 3 mg/kg una volta al giorno, per via orale)

Gatti

Per aiuto al controllo della produzione di urine o ansia da separazione:

  • 0,5-1 mg/kg una volta al giorno, per via orale

Per il controllo del prurito, nel caso in cui altre terapie non abbiano funzionato:

  • 1-5 mg/gatto una volta al giorno, per via orale, valutare la terapia dopo 1-4 settimane. Diminuire la dose oltre

  • 6-8 settimane

  • 0,5-1 mg/kg una volta al giorno, per via orale

Caratteristiche chimico-fisiche

Solido cristallino biancastro, inodore, moderatamente solubile in acqua.

 

Donald C. Plumb, Pharm.D. - Plumb’s Veterinary Drug Handbook – Sesta edizione - Blackwell Publishing

Medicamenta - Società Cooperativa Farmaceutica - Milano

Le notizie e gli articoli su questo sito sono esclusivamente a carattere informativo e scientifico. I pazienti sono tenuti sempre, in ogni caso, a consultare il proprio medico il quale consiglierà l'eventuale terapia necessaria

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