PROPRANOLOLO CLORIDRATO ad uso Veterinario
Classe terapeutica:
bloccante beta-adrenergico
Può essere prescritto dai veterinari per:
trattamento delle aritmie
Specie:
cani, gatti, cavalli, furetti e rettili
Meccanismo d’azione
Il propranololo agisce a livello del miocardio, dei bronchi e del muscolo vascolare liscio bloccando i recettori beta-1 e beta-2 adrenergici, e non ha alcuna attività simpaticomimetica intrinseca (ISA).
Inoltre, tale farmaco ha effetti di stabilizzazione della membrana (quinidina-simili), i quali influenzano il potenziale d’azione cardiaco e gli effetti diretti del miocardio depressivo. Gli effetti cardiovascolari secondari al propranololo includono:
- diminuzione della frequenza cardiaca;
- depressione della conduzione atrioventricolare;
- diminuzione dell'uscita cardiaca a riposo e durante l'esercizio fisico;
- diminuzione della domanda di ossigeno del miocardio;
- diminuzione del flusso sanguigno epatico e renale;
- riduzione della pressione sanguigna;
- inibizione della tachicardia indotta da isoproterenolo.
Gli effetti elettrofisiologici sul cuore includono una diminuzione automatica, aumento o nessun effetto sul periodo refrattario effettivo e nessun effetto sulla velocità di conduzione.
Gli effetti farmacologici aggiuntivi del propranololo includono:
- aumento della resistenza alle vie respiratorie, in particolare nei pazienti con malattie broncoconstrittive;
- prevenzione delle emicranie;
- aumento della funzionalità uterina, in particolare nell'utero non in gravidanza;
- diminuzione dell'aggregazione piastrinica;
- inibizione della glicogenolisi nei muscoli cardiaci e scheletrici;
- aumento del numero di eosinofili in circolazione.
VETERINARIA
Mentre nell’essere umano il propranololo è utilizzato per il trattamento dell’ipertensione, come profilassi della cefalea dell'emicrania e angina, in campo veterinario tale farmaco è utilizzato principalmente per i suoi effetti antiaritmici. Il trattamento delle aritmie con propranololo includono:
- complessi prematuri atriali;
- complessi prematuri ventricolari;
- complessi premature sopraventricolari;
- tachiaritmie ventricolari;
- tachiaritmie secondarie atriali o ventricolari a digitalica;
- tachicardia atriale secondaria a Wolff-Parkinson-White (WPW) con complessi QRS normali;
- fibrillazione atriale (generalmente in combinazione con digossina).
Propranololo sembra che possa migliorare la prestazione cardiaca negli animali con cardiomiopatia ipertrofica; inoltre, è stato usato per trattare l'ipertensione sistemica e i segni clinici associati con tireotossicosi e feocromocitoma.
Farmacocinetica
In seguito ad una somministrazione orale del farmaco, il propranololo viene ben assorbito, ma un rapido effetto di primo passaggio nel fegato riduce la biodisponibilità sistemica a circa 2-27% nei cani, spiegando così la significativa differenza tra dosaggi orali ed endovenosi; questi valori tenderebbero ad aumentare con una somministrazione cronica.
Un gatto ipertiroideo, rispetto ad un gatto normale, può avere una maggiore biodisponibilità, ma una diminuita clearance di propranololo.
Il farmaco in questione è altamente liposolubile e attraversa la barriera ematoencefalica.
Nel cane, il volume di distribuzione varia da 3,3 a 11 L/kg.
Nell’uomo il farmaco si lega alle proteine plasmatiche per il 90%.
La metabolizzazione di questo medicinale avviene nel fegato e, dopo la somministrazione di una dose orale ad un essere umano, viene identificato un metabolita attivo, il 4-idrossipropranololo.
Nelle urine viene escreto solo meno dell’1% della dose assunta.
Mentre per il cane l’emivita del propranololo ha un range di 0,77-2 ore, nei cavalli è meno di 2 ore.
Effetti collaterali
Secondo quanto riportato in bibliografia, gli animali anzianie e quelli che hanno malattie con acuti scompensi cardiaci.
Gli effetti collaterali clinicamente più rilevanti includono:
- bradicardia;
- letargia e depressione;
- compromissione della conduzione atrioventricolare;
- insufficienza cardiaca congestizia o peggioramento dell'insufficienza cardiaca;
- ipotensione;
- ipoglicemia;
- broncocostrizione.
Nei cani sono anche stati riportati casi di sincope e diarrea.
L’intensificazione dei segni clinici, nell’essere umano, è stata evidenziata in seguito alla rapida cessazione dei beta-bloccanti.
L’FDA ha classificato il propranololo ad uso umano come farmaco di categoria C, per l’utilizzo in gravidanza, mostrando su animali da laboratorio effetti collaterali sul feto.
Per la gravidanza canina e felina il farmaco, in un sistema diverso di valutazione, è classificato di classe C e può avere rischi potenziali.
Il propranololo attraversa la placenta e, seppure a bassi livelli, è presente nel latte; utilizzare con molta attenzione nei pazienti appena nati.
Precauzioni
Il propranololo è controindicato per i pazienti che presentano una evidente insufficienza cardiaca, ipersensibilità a tale classe di agenti, maggiore del blocco cardiaco di primo grado o bradicardia sinusale. Per i pazienti che soffrono di insufficienza cardiaca congestizia (CHF), sono generalmente controindicati i beta-bloccanti non specifici, a meno che l'insufficienza cardiaca congestizia non sia secondaria a una tachiaritmia di risposta alla terapia beta-bloccante; tali farmaci sono, inoltre, controindicati nei pazienti con malattia polmonare broncospastica.
Il propranololo deve essere utilizzato con molta cautela nei pazienti con insufficienza epatica o renale e in quelli con la disfunzione del nodo del seno. Il farmaco può, oltre a mascherare i segni associati all’ipoglicemia, causare ipoglicemia o iperglicemia e per tale motivo deve essere utilizzato con cautela nei pazienti diabetici. Il propranololo può mascherare anche i segni clinici associati alla tierotossicosi, ma è comunque stato usato clinicamente per curare i segni associati a questa condizione. Questo farmaco deve essere utilizzato con attenzione verso i pazienti con intossicazione da digitalis o che presentano digitalis, poiché potrebbe verificarsi una grave bradicardia.
Interazioni con altri farmaci
- Antiacidi: questi farmaci possono ridurre l’assorbimento della dose orale di propranololo, per questo dovrebbero essere somministrati ad un’ora di distanza l’un dall’altro
- Anestetici generali: potrebbe verificarsi una depressione miocardica se vengono somministrati contemporaneamente il propranololo e gli anestetici
- Anticolinergici: possono negare gli effetti cardiaci dei beta-bloccanti
- Bloccanti del canale del calcio: l’utilizzo di questi farmaci, o di altri inotropi negativi, contemporaneamente con i beta-bloccanti deve essere effettuato con cautela, soprattutto nei pazienti con preesistenti cardiomiopatie o insufficienza cardiaca congestizia
- Cimetidina: tale farmaco può diminuire il metabolismo del propranololo ed aumentare i livelli ematici
- Diuretici: i diuretici possono aumentare il rischio di ipotensione
- Epinefrina: effetti indesiderati alfa dell’epinefrina possono portare ad un rapido aumento della pressione sanguigna ed alla diminuzione dei battiti cardiaci
- Fluoxetina: questo farmaco può diminuire il metabolismo del propranololo; è stato riportato un arresto cardiaco in un solo caso nell’essere umano
- Insulina ed altri farmaci antidiabetici: il propranololo può prolungare gli effetti ipoglicemici della terapia insulinica
- Lidocaina: la clearance può essere compromessa dal propranololo
- Metimazolo, Propiltiouracile: potrebbe essere necessaria una diminuire della dose di propranololo quando si inizia una nuova terapia
- Fenotiazine: l’aumento del rischio di ipotensione potrebbe essere un evento
- Reserpina: può avere effetti addizionali con il propranololo
- Succinilcolina, Tubocurarina: con l’utilizzo del propranololo gli effetti di questi farmaci potrebbero aumentare
- Simpaticomimetico (metaproterenolo, terbutalina, effetti beta dell'epinefrina, fenilpropanolamina, ecc.): il propranololo potrebbe bloccare l’azione dei farmaci simpaticomimetici
- Teofillina: gli effetti broncodilatativi della teofillina possono essere bloccati dall’azione del propranololo
- Ormoni tiroidei: possono diminuire gli effetti degli agenti beta-bloccanti
Overdose
L’ipotensione e la bradicardia potrebbero essere i segni clinici principali che ci si potrebbe aspettare, metre altri effetti possono essere legati al sistema nervoso centrale, dalla depressione alle convulsioni, broncospasmi, ipoglicemia, ipercalemia, depressione respiratoria, edema polmonare, aritmie, in modo particolare il blocco atrioventricolare, oppure l’asistolia.
Tra il 2005 ed il 2006, secondo un report dell’ASPCA Animal Poison Control Center, ci furono 94 animali esposti al propranololo cloridrato, di cui 86 cani e 8 gatti dei quali, rispettivamente, 8 e 2 animali mostravano segni clinici. Nei cani i segni più comuni comprendevano con frequenza decrescente la bradicardia, l’ipotensione, il collasso e la depressione; mentre nel gatto la bradicardia.
Nel caso in cui si dovesse verificare un sovradosaggio secondario ad una ingestione orale recente, potrebbe essere considerata l’eventualità di intervenire con lo svuotamento dell’intestino e la somministrazione di carbone; effettuare il trattamento con molta cautela poiché potrebbero rapidamente verificarsi delle convulsioni o il coma.
Al paziente devono essere monitorati ECG, il glucosio nel sangue, il potassio e, nel caso fosse possibile, anche la pressione; il trattamento degli effetti al sistema nervoso centrale e cardiovascolari sono sintomatici. Per il trattamento dell’ipotensione possono essere utilizzati fluidi ed agenti pressori. Per il trattamento della bradicardia il paziente può essere trattato con atropina; se quest’ultima fallisce il suo scopo, si può somministrare l’isoproterenolo con molta cautela. Potrebbe essere necessario l’utilizzo di un pacemaker transvenoso. Un paziente con insufficienza cardiaca può essere trattato con la digossina, diuretici, ossigeno e, se fosse necessario, con aminofillina per via endovenosa. Il glucagone può aumentare il battito cardiaco e la pressione sanguigna, ma ridurre gli effetti cardiodepressori del propranololo. Generalmente le convulsioni rispondono a diazepam per via endovenosa.
Dosaggi
Cani
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Per aritmie cardiache sensibili:
0,02 mg/kg per via endovenosa somministrata lentamente (fino ad un massimo di 1 mg/kg)
Dose orale:
0,1-0,2 mg/kg inizialmente, ogni 8 ore per via orale; fino ad un massimo di 1,5 mg/kg ogni 8 ore
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Come beta-bloccante come terapia aggiuntiva per l’insufficienza cardiaca:
0,1-0,2 mg/kg ogni 8 ore, per via orale (iniziare con una bassa dose e titolare)
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Per le fobie dei rumori forti:
5-40 mg/cane ogni 8 ore
Gatti
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Per aritmie cardiache sensibili:
0,02 mg/kg per via endovenosa somministrata lentamente (fino ad un massimo di 1 mg/kg)
Dose orale:
2,5 mg (fino a 10 mg) dose totale per gatto, ogni 8-12 ore
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Per aritmie cardiache sensibili:
0,02 mg/kg per oltre un minute per via endovenosa; la pratica può essere ripetuta per un massimo di quattro volte secondo necessita, in base alla risposta
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Come beta-bloccante per la terapia aggiuntiva nell’insufficienza cardiaca:
2,5-10 mg (dose totale) ogni 8 ore per via orale (iniziare con una bassa dose e titolare)
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Come terapia aggiuntiva per l’ipertensione:
2,5-5 mg (dose totale) ogni 8-12 ore per via orale
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Come terapia aggiuntiva, legata al controllo degli effetti neuromuscolari e cardiovascolari, nei felini che presentano ipertiroidismo:
2 mg/kg (6,25 mg per gatto) una volta al giorno
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Per le fobie dei rumori forti:
0,25 mg/kg come necessario
Cavalli (ARCI UCGFS, farmaco di classe 3):
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Per la tachicardia ventricolare:
0,05-0,16 mg/kg per via endovenosa
Possono essere indesiderati gli effetti negativi inotropici e cronotropici
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Per la tachicardia ventricolare:
0,03-0,15 mg/kg per via endovenosa oppure 0,3-0,7 mg/kg ogni 8 ore per via orale.
Non è considerato efficace come la lidocaina; permette la diminuzione del battito cardiaco anche se non ristabilizza il ritmo sinusale. Gli effetti tossici includono la bradicardia, il blocco atrioventricolare, proaritmico, inotropo negativo e ipotensione. Utilizzare con cautela in animali con delle malattia alle vie aeree (broncocostrizione)
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Dose orale:
▫ Primo e secondo giorno:
175 mg tre volte al giorno
▫ Terzo e quarto giorno:
275 mg tre volte al giorno;
▫ Quinto e sesto giorno:
350 mg tre volte al giorno.
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Dose endovenosa:
▫ Primo e secondo giorno:
25 mg due volte al giorno;
▫ Terzo e quarto giorno:
50 mg due volte al giorno;
▫ Quinto e sesto giorno:
75 mg due volte al giorno.
Furetti
Per la cardiomiopatia ipertrofica:
0,5-2 mg/kg da una a due volte al giorno, per via orale o sottocutanea
Rettili
Per stimolare l’ovodeposizione associato alla vasotocina e propranololo nella lucertola a strisce gialle:
1 mg/kg per via intracelomatica
Caratteristiche chimico-fisiche
Liquido infiammabile limpido e incolore, che può stordire leggermente. Miscelabile con acqua, alcool, cloroformio e etere.
p. eb. = 96-100°C
Allen D.G., Pringle J.K., Smith D.A., Pasloske K. – I farmaci per uso veterinario –Seconda edizione - Piccin – Padova, 2001
Donald C. Plumb, Pharm.D. - Plumb’s Veterinary Drug Handbook – Sesta edizione - Blackwell Publishing
Medicamenta - Società Cooperativa Farmaceutica - Milano