FENILBUTAZONE ad uso Veterinario
Classe terapeutica:
Agente antinfiammatorio non steroideo (FANS)
Può essere prescritto dai veterinari per:
- sollievo dal dolore, in particolare per il dolore muscolo-scheletrico
- l'artrosi
- antinfiammatorio
- antipiretico
Specie:
cani, cavalli, bovini, suini e uccelli
FDA:
Il fenilbutazone è disponibile in commercio come
- iniezione 200 mg/ml;
- pasta orale 12 mg, 20 g;
- compresse, polvere e boli, tutti 1 mg.
Fenilbutazone è un antinfiammatorio non steroideo (FANS) e un inibitore della cicloossigenasi. Questo farmaco è un potente antidolorifico, antipiretico e antinfiammatorio.
Nel cavallo viene comunemente utilizzato per zoppie, derivanti da lesioni dei tessuti molli, dolori muscolari, problemi alle ossa, e alle articolazioni, e per le laminiti.
Meccanismo d’azione
Il fenilbutazone ha proprietà analgesiche, antinfiammatorie, antipiretiche e lievi proprietà uricosuriche.
Il meccanismo d'azione prevede l'inibizione della cicloossigenasi, riducendo così la sintesi delle prostaglandine. Altre azioni farmacologiche che il fenilbutazone può indurre includono riduzione del flusso ematico renale e la diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare, diminuzione dell'aggregazione piastrinica e danno della mucosa gastrica.
VETERINARIA
Cani
Il fenilbutazone viene occasionalmente utilizzato per il cane, soprattutto per la gestione del dolore cronico delle osteoartriti. C'è un margine di sicurezza molto stretto per tutti i FANS e ci sono altri FANS che vengono usati più comunemente (etodolac e carprofen). I farmaci gastroprotettori come il misoprostolo, la cimetidina, l’omeprazolo, la ranitidina e il sucralfato sono frequentemente inclusi come parte del trattamento con qualsiasi FANS. I cani che ricevono la terapia cronica con fenilbutazone devono essere seguiti con regolari analisi del sangue e monitoraggio renale.
Cavalli
Il fenibutazone è un farmaco poco costoso e generalmente ben tollerato. Spesso è la prima scelta per il controllo del dolore di molti problemi muscolo-scheletrici, sebbene altri FANS, come la flunixina, siano usati più comunemente per il dolore gastrointestinale o la colica. Se il farmaco è usato con la dose appropriata e secondo le indicazioni, il fenilbutazone è generalmente un farmaco sicuro ed efficace. I puledri, i pony, i cavalli più anziani e quelli debilitati o disidratati hanno maggiori probabilità di avere effetti collaterali negativi.
Farmacocinetica
Dopo la somministrazione orale, il fenilbutazone viene assorbito sia dallo stomaco che dall'intestino tenue. Il farmaco è distribuito in tutto il corpo con livelli molto altri nel fegato, cuore, polmoni, reni e sangue. Il legame con le proteine plasmatiche nei cavalli supera il 99%. Sia il fenilbutazone che l'ossifenbutazone attraversano la placenta e vengono escreti nel latte. L’emivita sierica nel cavallo ha un range di 3,5-6 ore ed è dose-dipendente.
L’efficacia terapeutica può durare per più di 24 ore, probabilmente a causa del legame irreversibile
di fenilbutazone a cicloossigenasi. Nei cavalli e in altre specie, il fenilbutazone è quasi completamente metabolizzato, principalmente a ossifenbutazone (attivo) e gamma-idrossifenilbutazone.
L’ossifenbutazone è stato ritrovato nelle urine del cavallo fino a dopo 48 ore l’assunzione di una singola dose. Il fenilbutazone viene escreto più rapidamente nelle urine alcaline rispetto a quelle acide.
L’emivita del farmaco è differente da specie a specie:
- Bovini: 40-55 ore;
- Cani: 2,5-6 ore;
- Suini: 2-6 ore;
- Conigli: 3 ore.
Effetti collaterali
Nei cani possono verificarsi ulcere gastrointestinali, depressione del midollo osseo, eruzioni cutanee, malessere, discrasie ematiche, diminuzione del flusso sanguigno renale.
Nei cavalli gli effetti collaterali più comuni includono ulcerazioni della bocca e del tratto gastrointestinale.
Gli effetti meno comuni includono i danni renali, perdita di proteine e disturbi emorragici
Le reazioni al sito di iniezione possono verificarsi in caso di perdite di sangue nel sito di iniezione. Il fenilbutazone iniettabile, se fuoriuscite dalla vena, può risultare molto irritante per i tessuti.
Sebbene il fenilbutazone non abbia mostrato effetti teratogeni diretti, gli studi sui roditori hanno dimostrato ridotte dimensioni dei cuccioli, aumento della mortalità neonatale e aumento dei tassi di nati morti; il fenilbutazone dovrebbe pertanto essere usato in gravidanza solo quando i potenziali benefici della terapia superano i rischi ad esso associati. In un sistema di valutazione della sicurezza dei farmaci in gravidanza canina e felina, questo farmaco è classificato in classe C.
La sicurezza del fenilbutazone durante l'allattamento non è stata determinata; usare con cautela.
Precauzioni
Non iniettare nel muscolo, sotto la pelle o per via intra-arteriosa.
I FANS devono essere evitati o monitorati molto attentamente negli animali con malattie epatiche, renali o problemi gastrointestinali. La terapia deve essere interrotta al primo segno di qualsiasi reazione avversa (ulcere orali dovute all’anoressia, depressione, diminuzione della proteina plasmatica, aumento della creatinina, anemia, leucopenia).
Studi sui roditori indicano che il fenilbutazone può essere dannoso per l'embrione, poiché può attraversare la placenta ed è ritrovato nel latte. Il fenilbutazone deve essere evitato o usato con cautela in animali in gravidanza o in allattamento.
Le razze di pony possono essere più sensibili agli effetti collaterali dei FANS rispetto alle altre razze di cavalli. Anche i cavalli più anziani, specialmente quelli con ridotta funzionalità renale o epatica, possono essere maggiormente a rischio di effetti collaterali. Quando i FANS sono utilizzati in questi animali a “rischio”, devono essere usati con cautela e alla minima dose efficace.
Il fenilbutazone può essere usato nei puledri, ma deve essere usato con molta cautela. I puledri prematuri, i puledri setticemici, i puledri con funzione renale o epatica discutibile e i puledri con diarrea richiedono un attento monitoraggio. I farmaci che vengono frequentemente utilizzati con il fenilbutazone per proteggere il tratto gastrointestinale sono l’omeprazolo, la cimetidina e il sucralfato.
Alcuni veterinari e molti proprietari di cavalli, in particolare quelli coinvolti nella mostre, possono usare più di un FANS in combinazione, ad esempio, flunixina e fenilbutazone somministrati insieme. Sebbene ci siano poche prove sperimentali a supporto di questa pratica, la teoria è che i diversi FANS possono agire diversamente in diverse parti del corpo; in questo caso è necessario prestare particolare attenzione per evitare tossicità additiva.
Interazioni con altri farmaci
- Corticosteroidi o altri FANS: evitare la combinazione con altri farmaci anti-infiammatori che tendono a causare delle ulcere
- Anticoagulanti: evitare la combinazione con farmaci anticoagulanti, in particolare derivati cumarinici.
- Epatotossici: evitare la combinazione con altri farmaci epatotossici.
- Il fenilbutazone può influenzare i livelli ematici e la durata d'azione di fenitoina, acido valproico, sulfonamidici, antidiabetici sulfonilurea, barbiturici, prometazina, rifampicina, clorfeniramina, difenidramina e penicillina G.
Overdose
Sovradosaggi di fenilbutazone possono causare insufficienza renale, danno epatico, soppressione del midollo osseo e ulcera/perforazione gastrica. I primi segni di tossicità includono la perdita di appetito e depressione.
Dosaggi
Cani
Nota: con la presenza di altri FANS più sicuri e approvati, sembra che oggi ci siano pochi motivi per usare questo farmaco nei cani.
- 14 mg/kg, per via orale, 3 volte al giorno inizialmente (un massimo di 800 mg/die indipendentemente dal peso), titolare la dose alla dose efficace più bassa
- Come analgesico:
1-5 mg/kg, per via orale, ogni 8 ore
Cavalli
- 4,4-8,8 mg/kg, ogni 24 ore, per via orale, oppure 3-6 mg/kg ogni 12 ore, per via endovenosa (Non superare 8,8 mg/kg/giorno)
- 1-2 grammi per via endovenosa per cavalli di 454 kg. L'iniezione dovrebbe essere fatta lentamente e con cura. La somministrazione non deve superare i 5 giorni consecutivi di terapia. Seguire con le forme orali se necessario; o 2-4 grammi, per via orale per cavalli di 454 kg. Non superare i 4 grammi al giorno. Utilizzare inizialmente la gamma di dosaggio più alta, quindi titolare alla dose efficace più bassa.
- per il trattamento aggiuntivo delle coliche (per ridurre gli effetti endotossici):
2,2 mg/kg, due volte al giorno
- per il trattamento aggiuntivo delle laminiti:
4,4 mg/kg, per via endovenosa oppure per via orale, due volte al giorno
Bovini
Nota: L’FDA ha emesso un'ordinanza che vieta l'uso extraetichetta di fenilbutazone per uso veterinario e umano, nei bovini da latte di età pari o superiore ai 20 mesi. Inoltre, molti credono che l'uso di fenilbutazone in qualsiasi animale da cibo dovrebbe essere vietato.
- 4 mg/kg, per via endovenosa o orale, ogni 24 ore
- 4-8 mg/kg, per via orale, oppure 2-5 mg/kg, per via endovenosa
- 10-20 mg/kg, per via orale, poi 2,5-5 mg/kg, ogni 24 ore, oppure 10 mg/kg ogni 48 ore per via orale
Suini
- 4 mg/kg, per via endovenosa o per via orale, ogni 24 ore
- 4-8 mg/kg, per via orale o 2-5 mg/kg, per via endovenosa
Uccelli
- Pappagalli:
Da 3,5 a 7 mg/kg, 2-3 volte al giorno, per via orale
- Rapaci:
20 mg/kg 3 volte al giorno, per via orale
Caratteristiche chimico-fisiche
Polvere cristallina bianca o quasi bianca, inodore o quasi. Praticamente insolubile in acqua, moderatamente solubile in alcool, molto solubile in cloroformio (1:1,25), solubile in etere (1:15).
p.f. = 104-107°C
Allen D.G., Pringle J.K., Smith D.A., Pasloske K. – I farmaci per uso veterinario –Seconda edizione - Piccin – Padova, 2001
Donald C. Plumb, Pharm.D. - Plumb’s Veterinary Drug Handbook – Sesta edizione - Blackwell Publishing
Medicamenta - Società Cooperativa Farmaceutica - Milano